Ciò che possiamo licenziare

domenica 4 giugno 2017

Quanto è buono il pesto con i crauti.

Dopo il porcellum i bamboccioni di Camera e Senato vorrebbero far digerire il pesto con i crauti. Per il professor Pasquino un sistema funziona se rimane invariato se lo si manipola perde di efficacia. La bozza della nuova legge elettorale regala ancora novecento e briscola nominati. Ampie aree di incostituzionalità.

Grillo Salvini Renzi Berlusconi: pesto con i crauti
Gli italici, si sa, sono fantasiosi e creativi e quindi capaci di inventare qualsiasi oggetto o situazione. Basta dargli uno spunto e subito le rotelline si mettono in movimento, anche se talvolta l’ingranaggio è poco oliato e un tantinello arrugginito. Dopo aver ideato la “costituzione più bella del mondo” si sono dati alle leggi elettorali che per contrappasso hanno, a detta dell’ideatore, nominato “la porcata”, che la traduzione maccheronica in porcellum poco nobilita.

Adesso si è ancora alle prese  con la definizione di una nuova legge elettorale che si auspica quantomeno decente, poiché quella che aveva a che fare coi suini (massimo rispetto per gli animali che regalano il prosciutto, la coppa e altre leccornie) dopo ben otto anni s’è capito che era incostituzionale. Ci voleva poco. Incapaci di elaborazione propria ed originale, ma d’altra parte perché reinventare l’ombrello, i partiti si sono guardati attorno ed hanno scoperto il sistema tedesco. Applicarlo però non è come dirlo, anche se dovrebbe essere un gioco da ragazzi. Chiosa il professor Gianfranco Pasquino che un sistema perché funzioni va preso così com’è altrimenti diventa altro da quel che è. E di norma non funziona. Logica cristallina.

Un po’ come se si decidesse di fare il pesto mettendo i crauti al posto del basilico. Nel pesto va il basilico e i crauti si sposano bene con i wurstel il mix sarebbe una bella porcata. Per giunta indigesta. Tuttavia i novecento e briscola bamboccioni che scaldano scranni tra Camera e Senato non sono particolarmente interessati alla logica. Come ampiamente dimostrato dalla legge sulla legittima difesa: al ladro si può sparare solo da una certa ora in avanti se in preda a turbamento psicologico.  Che fa il paio con quanto si è scritto sulla galera che non va scontata quando si è depressi. Regoletta sacrosanta, la carcerazione deve redimere e non reprimere,  ma con un piccolo dettaglio: la galera deprime sempre. Anche se, pare, poco i poveracci e molto gli abbienti che più spesso la scavallano. Detto per precisione il testo sulla legittima difesa sonnecchia in Senato mentre è stata una lepre l’approvazione della legge sulle pensioni dei deputati che non hanno svolto l’intera legislatura. Loro l’avranno con solo 4 anni di contributi versati e a 60 anni. Con un anticipo di 7 anni sui comuni mortali. La solita solfa.

Il fatto poi che alla nuova legge elettorale stiano mettendo mano gli epigoni della democrazia cristiana, legulei d’accatto, certo non aiuta. Già a occhio si intravvedono elementi di incostituzionalità e comunque si avrà un parlamento di nominati che risponderà ai capobastone. Nulla di nuovo sotto il sole.

Nessun commento:

Posta un commento