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martedì 30 dicembre 2014

Nati 11 orsetti hanno il ritmo nel sangue. Piaceranno a Renzi

Nel 2014 undici orsetti in più. Le cose buone in crescita sono poche. Calano anche le famiglie numerose nel 1961 erano più di 2.800.00 ora solo 180.000. Tutta colpa della tv. Sul ritmo l’orso è preparato per via di una lontana parentela con Baloo, l’orso di Walt Disney.

La novità bella anzi bellissima e in trend con talune recenti dichiarazioni di big del mondo che conta, consiste nel fatto che la popolazione dell’orso marsicano è in decisa crescita. 

In quest’anno che oramai volge alla fine sono stati censiti ben undici nuovi orsetti che su una popolazione di soli cinquanta esemplari dice di un notevolissimo balzo demografico.  Che se poi a nessun altro verrà in mente di catturare mamme orse che difendono i cuccioli è assai probabile che il numero dei nuovi possa crescere anche nell’anno che verrà.  La natura, al solito, è premonitrice e si porta avanti. E poi si equilibra per conto suo. Sempre che la si lasci fare.

L’orso marsicano (Ursus arctos marsicanus), nessuna parentela diretta o indiretta con il senatore Antonio Razzi,  è una delle poche cose (detto con rispetto, ovviamente, poiché ben si sa l’orso non sia una cosa) che cresca in Italia. Considerando, ça va sans dire,  solo quelle positive poiché se si guardano le altre, criminalità, corruzione, politici che cambiano casacca, consigli regionali inquisiti, parlamentari che non sanno quello che votano, ministri che sono sbugiardati  o, versione soft, sorpresi dalle dichiarazioni del loro capo, tassazioni e all’unisono evasioni fiscali, le prime finiscono inevitabilmente sotto. Come alcuni vigneti alle pendici dell’Etna che quando erutta li sommerge con veementi colate di lava, Nel caso italico, metaforicamente parlando, purtroppo non si tratta di lava che forse ci si farebbe la firma.

Tutto il resto è in calo. Il numero degli occupati è in calo, la compravendita immobiliare è in calo, la spesa media è in calo, la speranza di futuro è in calo e pare, così si dice però da anni, sia in calo anche il desiderio. Sono in calo anche le famiglie numerose ora ridotte solo a 180.000 unità mentre nel 1961 erano più di 2.800.000. È da dire, a loro parziale giustificazione che proprio nel 1961 fu lanciato il secondo canale della Rai e la penetrazione nelle famiglie del tubo catodico aumentava a velocità sorprendenti. Definendo una bizzarra equazione: più televisione uguale meno figli. Quindi se ne deduce che la televisione era ed è fonte di grande distrazione dai propri doveri. Lo sostengono anche i pedagogisti più illuminati: più ore davanti allo schermo meno compiti ben fatti e minor apprendimento. Così come capita che ci si dimentichi di sistemare le proprie pendenze con l’erario e, causa la distrazione, si arrivi a truffarlo. Sempre colpa delle televisioni.


L’orso marsicano non ha televisioni che lo distraggano e non si trova coinvolto neppure nella stucchevole querelle sul come pagarne il canone per evitare che l’evasione dalla tassa continui a crescere che se si bloccano i non paganti magari si mette un cerotto sulla enorme falla del debito pubblico. Inoltre il saggio orso di questi tempi è in placido letargo così si scavalla le più trite e melense conferenze  e saluti di fine d’anno a reti unificate. Che tanto di cronoprogrammi,  inni alla fiducia, 80 euro, quarantuno percento, e moniti vari, ma questi paiono essere gli ultimi, gli orsi d’Abruzzo non sanno che farsene. Sul ritmo invece forse hanno qualcosa da dire come ben testimonia Baloo un loro lontano parente che prese parte al film di Walt Disney intitolato “il libro della giungla”. Lui il ritmo ce l’ha nel sangue. 

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