Ciò che possiamo licenziare

giovedì 21 giugno 2012

Maurizio Gasparri e le multe: naso lungo o gambe corte?




Maurizio Gasparri in performace

Una delle battute che Roberto Benigni è uso recitare quando si trova in situazioni di particolare impegno è: “Mi sento come si deve sentire Gasparri al Senato della Repubblica, cioè …. fuori posto”.
Con questo dire il buon Benigni intreccia tra loro due errori assai gravi.
Il primo errore è di logica: infatti la frase così detta presuppone che il Gasparri Maurizio sia in grado di cogliere, se non di capire, la differenza tra un contesto e l'altro. E qui qualche dubbio, non certezza ma solo dubbio, può essere avanzato. Il secondo errore, è relativo alla scelta del modo con cui coniugare il verbo “dovere”: dato il primo assioma non si può che usare il condizionale e la frase dovrebbe suonare: “mi sento come si dovrebbe sentire Gasparri ….”
Ma lui, il Gasparri Maurizio, invece lì al Senato si sente benissimo e anche più che a suo agio. Così a suo agio da utilizzare la carta intestata dell'istituzione per scrivere le sue lettere personali come quella che ha inviato al Comando dei vigili urbani di Roma nella quale ha chiesto che alla di lui moglie sia cancellato un congruo numero di contravvenzioni.(1) La Fornero avrebbe detto una paccata di contravvenzioni.
L'auto in questione,  che ha scorrazzato per un anno e forse più nel centro storico di Roma senza il relativo pass, appartiene infatti alla signora Amina Fiorillo in Gasparri.
Mina Fiorillo in Gasparri
Il buon Maurizio stravede per la moglie nei confronti della quale ha diversi enormissimi debiti di riconoscenza. Il primo è quello di averlo sposato, il secondo,quasi a pari merito con il primo, è che la signora Fiorillo in un'intervista ha detto che "è di una simpatia devastante" e non contenta, per finire l'opera lo ha paragonato ad Al Pacino. (2)
Quando lui, il Gasparri Maurizio era giovane.
Voi tutti avete ben presente Al Pacino e se farete un piccolo sforzo di memoria vi verrà in mente anche Gasparri. L'attuale. Su quello giovane non c'è speranza. Ora cercate di trovare, avete tutto il tempo che volete, qualche punto, anche vago, di rassomiglianza tra i due. Escludendo il fatto che entrambi appartengono allo stesso Dominio: Eukaryota, allo stesso Regno: Animalia, allo stesso Phylum: Cordata, allo stesso Subphylum: Vertebrata, alla stessa Classe Mammalia, alla stessa Sottoclasse: Eutheria, allo stesso Ordine: Primates, allo stesso Sottordine: Applorrhini, alla stessa Superfamilia: Hominoidea, alla stessa Famiglia Hominidae, allo stesso Genere Homo, alla stessa Specie: Homo sapiens e alla stessa Sottospecie: Homo sapiens sapiens. Ecco all'infuori di questa classificazione dov'è la somiglianza? 
Eppure la signora Fiorillo l'ha trovata. Indubbiamente una grande cercatrice. E per questo si è meritata eterno amore. Da Gasparri, Contenta lei.
Pizzardone romano
Quindi l'auto è della signora ma il Gasparri, da gran cavaliere, se ne fa carico e così giustifica la mancanza del pass con queste parole (1) : “l’autovettura oggetto della contravvenzione era temporaneamente sprovvista dell’autorizzazione al transito, che non mi è stato possibile rinnovare tempestivamente a causa di continui e ripetuti impegni in diverse parti d’Italia correlati al mio mandato istituzionale”. Peccato che questa giustificazione confligga ancora una volta con la logica (il Gasparri deve averci un fatto personale con la logica per questo lo mandano spesso in tv a fare l'interrompitore senza senso) e con quanto riportato dal sito parlamento.openopolis.it (3) che dichiara a chiare lettere che il senatore Gasparri Maurizio passa il 90% del suo tempo in senato (vere terga di pietra, espressione coniugabile anche in altro modo) per il 9% è assente, e ci sta, e per solo l'1% è in missione.
Confligge con la logica perché la fila dai vigili avrebbe dovuto farla la signora Fiorillo o, siamo in Italia, qualcuno della segreteria del senatore. Nessuno osa pensare che una simile incombenza possa trovare spazio nel suo 9% di assenza dal senato.
Certo che da uno che non capisce le leggi che presenta (4) che ci si poteva aspettare?
Interpellato al telefono dalla giornalista del il fatto pare che si sia così espresso: “ mi sono arrivate le multe, adesso aspetto di capire quanto e come bisogna pagare…”.
Senatore, è semplice. Non c'è molto da capire. E nessuno vuole che lei si sforzi troppo. Con tutto quello che ha da fare. Giusto due dritte.
Sul come: ci si reca presso un qualsiasi ufficio postale, si prende il numero di seguenza e si attende pazientemente. Quando il proprio numero appare sul display ci si reca allo sportello contrassegnato e si presentano i bollettini.  Sul quanto: ogni bollettino,reca  in alto a destra un importo. Quello è il quanto da pagare. Avendo più di un bollettino si fa la somma. Magari a mano o con qualche diavoleria tecnologica tipo il pallottoliere. Ma non volendo sforzare troppo le meningi le Poste Italiane vengono in aiuto. Infatti hanno fornito i dipendenti che stanno allo sportello di una calcolatrice che, quando si presentano più bollettini,  procede automaticamente ad effettuare la somma.
E' dura, vero?
Adesso pensate un po' al povero Gasperri e mettetevi, solo per qualche secondo, nei suoi panni. Non sareste disperati?
Il povero Maurizio Gasparri costretto a vivere 24 ore su 24 con Maurizio Gasparri. Da uscire di testa.

Ps. relativamente al titolo la risposta è tutte e due. Infatti a chi dice le bugie viene il naso lungo e comunque le bugie hanno le gambe corte.



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(1) Gasparri scrive ai vigili “toglietemi le multe, non ho tempo per certe cose” - Paola Zanca - Il fatto quotidiano, 16 giugno 2012
(2) Un giorno da pecora – 25 novembre 2011
(3) http://parlamento.openpolis.it/parlamentare/maurizio-gasparri/446
(4) http://www.youtube.com/watch?v=Xt2nSsyV-70

1 commento:

  1. Commento postato da parte di Paolo Penacchio: e non cominciare a metterlo in difficoltà con il doversi toccare il naso guardarsi le gambe, toccare il naso, guardarsi le gambe, dopo un po' uno dà di matto. Sulla sua convinzione che si trattasse di un diritto frutto dell'essere diventsato democratico ho già detto.

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