Ciò che possiamo licenziare

mercoledì 28 dicembre 2011

Si stanno peracottarizzando?

Mario Monti e Signora
Quando lo scorso 12 novembre poer nano Berlusconi ha rassegnato le dimissioni mi sono sentito sollevato. Certo non ho ballato e brindato come hanno fatto i romani, loro, si sa, hanno sulle spalle duemila anni di cinismo e sanno cogliere le situazioni al volo, ma ero contento. Molto contento.Ho pensato che finalmente la coscienza collettiva dell'italico popolo si fosse data una scrollatina e avesse, con calma, deciso di intraprendere un nuovo ciclo.
Quando poi è stato ufficialmente confermato che il Primo Ministro sarebbe stato il professor Mario Monti mi sono sentito anche un pò rassicurato. Ho pensato che la grande borghesia (ragiono ancora in termini di classe) visto che le altre classi non erano (sono) ancora pronte, dopo tanto patire avesse finalmente deciso di intervenire e di liberci/si di quella piccola borghesia stracciona e peracottara che per vent'anni aveva occupato importanti scranni. In modo indecente.
Finalmente un po' di decoro. Ho sperato.
I segnali parevano buoni, magari un tantinello demagogici come quello di farci sapere che il prof. Monti ha rinunciato agli emolumenti di Primo Ministro e di Ministro dell'Economia, tanto incassa quello di senatore a vita, o che ha visitato una mostra con la Signora pagando regolare biglietto d'ingresso. Me l'immagino proprio il prof che armeggia con il borsellino sotto lo sguardo severo della cassiera che gli chiede un euro per non privarsi degli spiccioli e dargli un resto “tondo”. Capita anche a noi. Quasi sempre.
Adelfio Elio Cardinale
E quelli della scorta? Ha pagato Monti per loro o ognuno ha dovuto pagarsi il suo biglietto o sono stati lasciati al guardaroba con cappotti e borsette? Berlusconi poer nano erano solito portarli in gelateria o a bighellonare per il centro. Meno colto.
Strada facendo però mi sto un po' ricredendo.
Ho creduto alle parole sulla trasparenza che ministri e sottosegretari dovevano renderci ma ad oggi sul sito del governo (1) di curricula ce ne sono pochi. Sergio Rizzo (2), che li ha contati, dice che sono14 su 47 membri del governo ma nessuno, forse per pudicizia, riporta alcuna dichiarazione dei redditi. 
Come il capo prof. aveva promesso.
Tra l'altro brillano per assenza proprio il cv e il 730 del prof. Mario Monti. Sbadato.
Partiamo proprio maluccio prof. si merita un 19 scarso che senz'altro non fa buona impressione al primo esame e neppure buona media per i futuri.
Divertente il caso del Ministero della Salute: manca il cv del Ministro Renato Balduzzi mentre si può leggere quello del sottosegretario Adelfio Elio Cardinale. Complimenti sottogretario.
Ovviamente di Passera, quello che tuona contro le frequenza televisive regalate, neanche un rigo. Corrado dev'essere modesto e quindi nulla sul suo cursus honorum e tanto meno sui 3.811.000,00€ che pare siano stati i suoi ultimi ricavi. Come farà a vivere nei prossimi mesi? E silenzio anche sul fondo gestito con madre e fratello. In compenso parla molto di altro e fa parlare di sé come futuro leader di chissà quale schieramento.
Farmacisti all'opera
Poi c'è stato il piano Salva Italia, tagli sulle pensioni, allungamento del periodo lavorativo e niente patrimoniale sui redditi maggiori. In compenso il Governo ha ricevuto sberle sonanti da farmacisti e taxisti. Che proprio fa ridere. Saranno questi i poteri forti?
Tanti ceffoni dagli stessi li aveva già presi Bersani e tutto sommato ci potevano anche stare visto il referente ma vedere il prof. ripercorrere le stesse strade un po' ci ha fatto male.
Il piano, a volere dirla tutta, è un po' sempliciotto, non da università e forse neanche da ragioneria o da istituto tecnico. Tanto che Raffaele Bonanni se ne è uscito col dire che quel piano lo avrebbe potuto fare anche suo zio. Va da sè che il Bonanni deve fare riferimento, tra i tanti, allo zio farlocco. Quello di cui, anche se simpatico, non deve avere una grande opinione. Dev'essere, comunque, questione di famiglia visto il contratto che il Raffaele ha firmato con Marchionne.
Elsa Fornero
Anche su Elsa Fornero (né cv né 730) c'è un po' da dire, non tanto sulle lacrime, la tensione si sa tira brutti scherzi, quanto sul suo scaricare i giornalisti che, al solito non capiscono. Possibile abbiano tutti avuto delle allucinazioni uditive quando lei parlava dell'articolo 18?
La questione che riguarda il prof Francesco Profumo, laurea in ingegneria e vaga rassomiglianza con il caratterista inglese Leonard Rossiter che in Berry Lyndon (3) interpreta Johm Quinn l'ufficiale buono solo per le parate che ciufola a Berry la prima fidanzata, ha un problemino di doppio incarico, come del resto altri 3.300 statali (4). Quindi in buona e numerosa compagnia. Pare che, sebbene ministro, non voglia mollare la presidenza del CNR , forse ha paura che il governo non duri e non vuol finire disoccupato o precario. Che magari per lui sarebbe un'esperienza nuova. Si para dietro al fatto che si è autosospeso ed è in attesa di avere un parere dall'antitrust: come se Torquemada avesse chiesto a Innocenzo VIII se gli era lecito sovraintendere ai 22 tribunali dell'inquisizione. Ovviamente il prof. Profumo non sembra considerare nè che il CNR dipende dal suo ministero e quindi sarebbe il controllore di sè stesso e neppure che, se per un caso del destino il governo durasse fino al 2013, la prestigiosa istituzione rimarrebbe senza presidente per oltre un anno. Forse un meccanico, meno titolato ma più pratico, capirebbe.
Andrea Riccardi
In fine c'è il caso delle baruffa tra Andrea Riccardi, Ministro della cooperazione e dell'integrazione, con Giuliomaria Terzi di Sant'Agata, Ministro agli esteri, su chi dei due deve avere la titolarità dei fondi della cooperazione. Al solito chercher l'argent. E il potere che ne deriva. Tristezze da Sant'Egidio a Sant'Agata e ritorno.
La cosa è stata risolta con una mediazione: “un po' e un pò”. Roma da dorotei alla Mariano Rumor.
Quindi la domanda: si stanno peracottarizzando o, sotto mentite spoglie, lo erano già e si tratta solo di un lento disvelamento?

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(1) www.governo.it
(2) Trasparenza, curricula e doppi incarichi il governo inizi a dare il buon esempio – Sergio Rizzo – Corsera 27 dicembre 2011
(3) Le memorie di Berry Lyndon di William Makepeace Thackeray, tradotto in film da Stanley Kubrick nel 1975. 
(4) Statali la truffa dei due lavori – Fiorenza Sarzanini – Corsera 27 dicembre 2011

venerdì 23 dicembre 2011

Io non c'ero e se c'ero dormivo: quando Biancaneve si sveglia.


Ecco il sen. Andrea Fluttero.
Per chi non lo conoscesse.

Che bello è Natale. I bambini scrivono a babbo Natale e promettono di essere più buoni. Anche gli adulti, qualche volta, lo fanno . Pensano agli ultimi dodici mesi e magari, anche loro promettono di cambiare e di migliorarsi.
L'ha fatto, nel senato italiano, anche il senatore Andrea Fluttero da Chivasso.
Flu...chi?
Già, il senatore è ignoto ai più e a quanto pare, un po' anche a sé stesso. Ma piochè siamo a Natale vogliamo essere buoni.
Quindi vi presentiamo Fluttero. Chi è Andrea Fluttero? Bho!
Wikipedia cj racconta che è nato nel 1958, a Chivasso, che nel 2006 è stato eletto per la prima volta al senato con Alleanza Nazionale. L'esperienza gli deve essere piaciuta e poiché ci si è trovato bene, ha deciso di tornarci pure nel 2008, questa volta con il pdl.
Essendo un quasi nerd si è dotato di pagina facebook. Ed essendo uno che conosce le sfide della vita ha una pagina dove non c'è il suo profilo e in bacheca non c'è alcuna notizia, che lo riguardi però ci sono due fotografie, che lo ritraggono sorridente. Chissà cosa avrà da ridere. Naturalmente anche le due immagini sono rigorosamente senza commento. Viene il dubbio che non sappia scrivere.
Nella scheda del senato (1) scopriamo un po' di più: oltre a essere senatore è anche imprenditore e pure consigliere comunale a Chivasso ma che vive altrove e che segue la 13° Commissione permanente (Territorio, ambiente e beni culturali). di cui nel 2008 è diventato segretario. Inoltre segue la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Dal 2 dicembre 2008 ne é membro. Autorevole.
In altre parole nelle ventiquattro ore svolge 5, diconsi cinque, lavori. Complimenti.
Questa sì che è produttività.Qualche giorno fa, il 15 ed il 18 di dicembre (2), grazie al Corriere della Sera abbiamo scoperto, nell'ordine, che: uno, il senatore Fluttero Andrea sa scrivere (contrariamente a quanto pareva evincersi dalla sua pagina facebook) e, soprattutto, due che ha esercitato questa sua abilità per stendere nientepopodimenoche. un decalogo. Il decalogo del buon parlamentare.
Dal titolo: Io m'impegno.
Roba da far tremare i polsi ai più.
Premesso che le istituzioni hanno perso di credibilità, “anche a causa di comportamenti quantomeno discutibili” e che il senato della Repubblica è composto “da 57 dirigenti, 53 docenti e insegnanti, 42 avvocati, 33 imprenditori , 25 medici e farmacisti...e che anche per un semplice calcolo delle probabilità pare davvero difficile immaginare che siano tutte persone scadenti come una certa antipolitica vuol far credere” lui si impegna “a svolgere con rigore e serietà il ruolo del legislatore”.
A parte il salto logico tra le due premesse e il suo impegno, la domanda è: dove ha trascorso gli ultimi anni l'impegnante senatore Andrea Fluttero da Chivasso?
Scilipoti "pianista"
Soprattutto quando qualche bontempone raccontava che Ruby rubacuori è la nipote di Mubarak e che, proprio perché nipote, veniva “sovvenzionata” affinché non si prostituisse.  Dov'era l'impavido quando si votava sui casi Cosentino o su Milanese o sull'aumento del prezzo dei panini della bouvette o quando si lavorava al processo breve mentre in contemporanea si cercava di vanificarne la pretesa efficienza trescando su quello lungo? E dove quando si dibatteva sulla questione della fiducia al ministro Biondi che mentre crollava Pompei (che per abitudine continua a farlo anche in questi giorni) distribuiva consulenze al figlio e all'ex marito della sua attuale compagna? E che dire dell'ultima infornata di sottosegretari del governo Berlusconi, senza dimenticare di quella simpatica compagnia composta da Calearo, Scilipoti e Razzi. Che trio.
E solo ora si è accorto, altro che risveglio di Biancaneve, che alcune delle sue colleghe parlamentari sono state scelte perché camminano bene sui tacchi a spillo o che un bel numero dei suoi colleghi sta in parlamento solo un paio di giorni alla settimana? E dire che, dal punto di vista delle presenze alle votazioni, il senatore Fluttero ha uno score di oltre il 93%
Forse era fisicamente presente in aula ma con la testa altrove. Magari impegnato nel dirimere importanti questioni nella sua funzione di consigliere comunale di Chivasso o era troppo assorto a ponzare sul futuro decalogo. Certo è che per stendere un simile affresco di rara concretezza ci sarà voluto un bel pò di tempo. E soprattutto tanta, tanta concentrazione.
Concentrazione che al momento pare sia stata apprezzata solo dal senatore pidiellino Tommasini, un innocente alla quarta legislatura, e dal pd generale del Vecchio, per intenderci quello che affermò che “i gay sono inadatti all'esercito”.
Due su trecentoequarantacinque che è come dire lo 0,5 dei sui colleghi. Successo.
Naturalmente il suo capogruppo Maurizio Gasparri, altra testa d'uovo, si è ben guardato dall'appoggiarlo. Mica è masochista.

Senatore Andrea Fluttero ho un'idea per lei: ma se si ritirasse e lasciasse campo libero a qualcuno magari un po' più attento a quanto gli accade intorno e anche con un po' più di sale nei punti giusti?
Ci pensi. Se può.


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lunedì 19 dicembre 2011

Ancora sui costi della politica: Marina Sereni, la tenera.



On. Marina Sereni
in Parlamento dal 2001
XIV, XV, XVI Legislature

Non molti avranno avuto la possibilità di leggere su Umbria 24.it (1) dello scorso 13 dicembre, la lunga lettera che la vice presidente del PD ha scritto per spiegare-motivare-giustificare il senso del suo stipendio. Cara, che tenera.
Una lettera senz'altro scritta con una mano sul cuore. Cara, che tenera.
E l'altra, mano, sul portafoglio. Cara, che tenera.
Ammette fin dalle prime righe che i parlamentari guadagnano bene. Cara, che tenera.
Poi, con la diligenza che contraddistinguie le apparatnike del vecchio pci, si mette puntigliosamente a fare i conti. Cara, che tenera.
Conti che, neanche a dirlo, tornano al centesimo di euro. Cara, che tenera.
E quindi, dopo aver sommate le varie voci (indennità 5.246,97+rimborso per spese romane 3.503,11+ spese inerenti il rapporto eletto elettori 3.690+ spese telefoniche 258,22) che compongono il suo “stipendio” scopriamo che a fronte del suo impegno di parlamentare madame Sereni dispone di un introito di 12.698,30€. Essendo arrivata a questo importo ovviamente non ci può che essere la retorica domanda: tanto? poco?.troppo? “certamente tanto – si risponde – ma dipende da come si fa il lavoro...” Cara, che tenera
Dimentica la vice-presidente del PD di buttar lì, tra le altre, un'informazione utilissima: quei dodicimilaseicentonovantotto euro, lasciamo perdere i centesimi, sono netti o lordi? Immagino lo sguardo smarrito della nostra piccola cara Marina-Alice che avrà difficoltà a rispondere. Cara, che tenera.
Bouvette Montecitorio
Allora un piccolo aiutino, se fossero lordi a lei rimarrebbero in tasca, cash e malcontati circa 8/8500€ da cui detrarre tutti i costi. Se invece fossero, come sono, netti significa che il suo stipendio lordo si avvicinerebbe, sempre mal contato a circa 20.000€ con un costo company (Italia) di circa 25.000€/mese, ovviamente. Quindi lo stipendio di un bel dirigente d'azienda, anzi di un amministratore delegato o di un presidente. Cara, che tenera.
Perché dicevo che sono netti? Perché la diligente Marina, che dovrebbe essere assai meno serena, dai famosi 12mila-euro-e-briscola
detrae tutti i costi. Quindi questi sono i soldi che effettivamente può gestire. Cara, che tenera.
E poiché le vicepresidenze fanno le pentole ma non i coperchi, ecco che candidamente dichiara di incassare per la diaria romana 3.503,11€ ma di spenderne solo 1.000€ per l'affitto quindi con una sopravvenienza attiva (se proprio vogliamo chiamarla così) di 2500€ per luce, gas e spese alla coop. Che per una persona sola è un bello spendere. Cara, che tenera.
Che dire dei denari che riceve per coprire le spese inerenti il rapporto eletto elettori? Che Marina Sereni incassa 3.690€/mese e versa alla sua collaboratrice, con regolare contratto, 1.609,93€. Detto per inciso si tratta di un ottavo del suo stipendio netto complessivo. Importo questo che per Serena è il costo complessivo mentre per la sua collaboratrice si tratta più semplicemente dello stipendio lordo. Certo non siamo ai livelli di Marchione ma avere lo stipendio netto di 8 volte quello lordo della propria dipendente la mette già sulla buona strada. Che se calcolassimo il lordo sarebbe già di circa 20 volte. Comunque anche in questo caso una bella plusvalenza di 2000€. Che sommati a quelli di prima fanno 4500€ di rimborsi non spesi. Cara che tenera.
Che poi con atto di liberalità la vice presidente del PD decida di finanziare il suo partito per 2800€ mese è fatto che le fa onore ma che senz'altro non le pesa. E' bello essere generosi con i soldi degli altri. Peraltro su quei 33.500€ annui di finanziamento una parte le ritorna come agevolazione fiscale. Forse la vice presidente non sa far bene di conto. Cara, che tenera.
E tutto questo senza considerare che dal 2001, anno della sua prima elezione al parlamento, per pranzo e cena spendeva spiccioli. O forse non se ne è accorta. Suvvia un po' di serietà. Mentre fuori un panino costava 4 /5 € lei con quell'importo si concedeva una spigola in bella vista. Cara, che tenera.
E dov'era, cara vice-presidente, quando (2) gli onorevoli Antonio Borghesi e Silvana Mura chiedevano di 
Solo per cronaca  ecco
il Menu Montecitorio che
l'on. probabilmente
non ha mai visto
trasferire le pensioni dei parlamentari all'Inps o quando Stefano Stefani, che senz'altro non mi è simpatico, ha presentato un ordine del giorno per cancellare il servizio di barberia dicendo: “Non è demagogia, ma dobbiamo dare ai cittadini un segnale. Abbiate coraggio, colleghi, e approvate la nostra proposta, abolite questo privilegio”?  Era il 21 settembre 2010. Semplicemente non c'era o ha votato contro. La votazione fini con olre 430 voti contro e solo 7 a favore. Questo non è un bel modo di lavorare. Cara, che tenera.
Alla fine, innocentemente, perché tutte le apparatnike sono innocenti, la nostra Sereni dichiara che tolte tutte le spese le rimangano tra le mani 6.757,78€. Che non sono pochi. Neanche per lei. Cara, che tenera.
E qui mi vien da chiedere: chi può a fine mese mettersi in tasca netti 6.757,78€? Ma voglio aiutare la Sereni a sentirsi più serena e quindi chiedo: quale dipendente, riesce, dopo aver saldato le spese importanti della casa, ad avere in mano ancora il 50% del suo stipendio netto? Nel lordo ovviamente non ci sarebbe storia. 
Per non andare troppo distante forse potrebbe chiedere alla sua collaboratrice. E, per pudore, mi raccomando, non si tiri fuori la storia degli enormi stipendi dei boiardi di stato che poi è come dire un “così fan tutti”, volgarmente assolutorio.
Dal vice-presidente del maggior partito della sinistra ci si aspetterebbe un cicinin di più. Cara, che tenera.
E per finire, poiché la sua lettera che è molto più lunga di questo pezzullo, l'on. Sereni fa sottintendere che i soldi sono tanti sì ma chi fa del buon lavoro se li merita. Direi che lei, proprio lei, per il ruolo che ricopre e per la tradizione (di Gramsci-Togliatti-Longo e Berlinguer) da cui deriva e per non aver mai denunciato i privilegi è proprio tra quelli che non se li merita.
E comunque cara Marina Sereni: ognuno si inganna come crede. E come può

P.S. Sia chiaro che io amo la politica e amo i partiti fin dal 1300 quando facevo parte del partito laico dei neri e dei ghibellini. Così come amo il parlamento. Ma, non mi piacciono questi partiti e una parte consistente di questi parlamentari.



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(2) Il tempo, 22 settembre 2010, “Niente tagli per i deputati” di Alberto di Majo

sabato 17 dicembre 2011

Ugo Sposetti ovvero dell'evidenza negata.

Ugo Sposetti: baffo aspirante Stalin, pettinatura simil Pierferdinando Casini.
Su questi due parametri contraddittori, che evidentemente gli appartengono, ha giocato, sconfitto, la partita per la difesa della “politica”. Dell' attuale politica.
Aveva come interlocutore Sergio Rizzo.
Ex ferroviere, ma lo ha fatto per pochi anni, solo sette, Sposetti si definisce funzionario politico, che già suona come un vago richiamo al pcuss(1).
Dal 1976 ad oggi ha avuto il tempo per ricoprire quasi tutti gli incarichi pubblico-politici possibili. E' stato segretario di federazione (pci), presidente e quindi vicepresidente di provincia, mentre parallelamente era presidente della Centro Merci spa, quindi senatore per due legislature (pci), membro della segreteria tecnica del Ministero delle Finanze mentre in contemporanea faceva anche il sindaco e il tesoriere dei ds (democratici di sinistra) incarico che ancora mantiene, poi viene nuovamente eletto per due volte, ma come deputato anche se nel 2008 gli è andata male, altrimenti sarebbe ancora sindaco. Par di capire che abbia una certa debolezza per i doppi incarichi.
E' probabilmente per questo motivo che si trova al 64° posto tra i deputati meno presenti in aula.
E per queste sue assenze non avrà notato i prezzi dei ristoranti parlamentari ma forse, in compenso avrà apprezzato quanto sia stato bello viaggiare gratis. Ehhbbè!
Un'altra sua passionaccia è rappresentata dal finanziamento pubblico ai partiti e ha la fissazione che la politica in Italia costi poco, anzi quasi nulla.

A Rizzo che gli fa domande precise e circostanziate (2) risponde in modo vago e accusa i giornali e “la campagna operata dai media” per gli 11 punti di fiducia in meno che gli italiani assegnano ai partiti politici. Roba da Berlusconi.
Non contento il baffo aspirante Stalin con un colpo di teatro sfodera un cartello, quasi come i leghisti del pomeriggio in senato, per fare leggere agli spettatori l'articolo 49 della costituzione che recita: “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”
E allora? Dov'è il problema?
A questo punto una precisazione: la politica, da polis, è una cosa mentre i malconci e deteriorati organismi che fino ad ora l'hanno gestita sono un'altra. Che poi è come dire che se si contesta il pasticcere nessuno si sogna di mettere in discussione il concetto di pasticceria. Che piace a tutti. Come la politica, anche se questa un po' meno del calcio.
Ora, uno che è stato alla scuola di partito delle Frattocchie (3) un paio di cosette di filosofia di base - cos'è struttura e cos'è sovrastruttura - le dovrebbe conoscere. Ma l'ex ferroviere, magari avesse continuato su quei binari, non arriva a destinazione.
Dopo un pò di sterile battibecco Sergio Rizzo piazza l'innocente domanda che suona così: “ nel 1996 il centrosinistra tutto ha avuto rimborsi per spese elettorali per 7milioni e 839 mila euro, nel 2008 per 18 milioni e 500 mila euro (a naso per uno che non sa contare si tratta di più del doppio). I rimborsi elettorali (quelli in relazione ai numeri dei voti) nel 1996 sono stati pari a 16 milioni 999 mila mentre nel 2008 sono saliti a 180 milioni (sempre per chi non sa contare si tratta di 10 volte di più). Cosa c'entra questo con la democrazia?
Nuovamente il baffo aspirante Stalin freme. C'è un momento di silenzio e poi, anziché dare risposta esce, fuor di cotenna, la domanda fulminante “come si forma la classe dirigente?”.
Già come si forma? Ma che c' entra?
Eh già, non c'entra. Nulla, non c'entra nulla.
Comunque, dato che ce l'abbiamo, questo è lo Sposetti pensiero: “bisogna fare uno sforzo per trovare delle sedi in cui si forma la classe dirigente: quindi migliorare l'università e la scuola, ma anche i partiti, ma anche i sindacati, ma anche le organizzazioni sindacali, ma anche le organizzazioni impreditoriali ma anche come si fa televisione, ma anche come si scrive un giornale” perché prosegue con voce chioccia “queste sono le domande di un cittadino che paga le tasse.”
Bellissimo, a parte il sacrificio del congiuntivo che, comunque è stato massacrato a sufficienza durante tutta la puntata. Ma oramai ci è abituato.
Tuttavia, ancora una volta, che c'azzecca? Nulla per l'appunto.
Evidentemente Ugo Sposetti lascia la parte migliore della sua testa sul pavimento del suo parrucchiere.

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(1) pcuss= partito comunista delle repubbliche socialiste sovietiche
(2) otto e mezzo del 15 dicembre 2011
(3) Scuola delle Frattocchie = dove (fino al 1991) in una villa, immersa nel verde dei Castelli Romani, c'era la sede della scuola dei dirigenti del Partito Comunista Italiano, l'Istituto di studi comunisti.

mercoledì 14 dicembre 2011

Berlusconi è comunista. L'ha capito anche Umberto Bossi.

Bossi anche questa volta è arrivato in ritardo.
D'altra parte non si diventa papà del Trota così, senza un perché. E lui di perché ne ha tanti.
Oggi, anno di grazia (1) 13 dicembre 2011, la Padania organo ufficiale della Lega, nelle versioni on e off line (2) grida a titoli di scatola; “con Berlusconi è finita, sta con i comunisti”.
Bella scoperta.
Solo Bossi e il trust di cervelli che lo accompagna, a cominciare da quello che se ne va in giro con un pizzetto da moschettiere e occhiali variopinti, non s'è mai accorto che Berlusconi è circondato da comunisti che per anni gli hanno insuflato elementi di teoria marxiana.
Io che son ghibellino e dadaista l'avevo già capito il 27 marzo 2010 e avevo chiaramente denunciato il fatto e indicato in Sandro Bondi il mentore rosso. Si veda, per chi non crede, il link http://ilvicarioimperiale.blogspot.com/2010_03_01_archive.html
Tutto, nei comportamenti di Berlusconi, indicava il suo cambio ideologico, a partire dalla socializzazione dei mezzi di produzione.
Certo, lui è partito con i letti delle escort, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. E poi, giù la maschera Bossi, tutti sanno che per una escort il letto è uno dei principali mezzi di produzione del reddito. Forse il solo hardware non incorporato.
E' in questo modo che ha combattuto la reificazione di queste lavoratrici. Fino a ieri il termine escort indicava una tipologia di auto, grazie a lui escort è diventato sinonimo di bellezza ed avvenenza. Vuoi mettere.
Il passaggio poi alla condivisione delle liste elettorali è stato un altro caposaldo del cambiamento.
Lui, Berlusconi, all'inizio era titubante ma Bondi il rosso mentore lo blandiva e gli diceva di quanto lui somigliasse a Lenin, per altezza e calvizie.
Ecco, sulla calvizie Silvio ha avuto qualche dubbio e stava già deviando verso le teorie socialdemocratiche di Otto Bauer e dell'austromarxismo quando c'è stato l'intervento, indubbiamente di peso, di Giuliano Ferrara. Una lunga tradizione di famiglia comunista.
Le argomentazioni di Ferrara sulla folta capigliatura di Stalin e sulle doti virili di Marx,
sono state decisive nel convincerlo che il comunismo trionferà. Quando poi gli hanno spiegato che i proletari sono quelli che hanno come loro vera unica ricchezza i figli ha capito tutto.
“Io di figli ne ho cinque - andava gridando mentre arringava nel museo dei cactus di Villa Certosa giardinieri,cuochi e escort - loro sono la mia ricchezza. Come diceva anche Cornelia (3). Io sono il primo proletario d'Italia.” E per essere ancor più proletario sotto con le olgettine.
Del Capitale non ha mai capito assolutamente, nulla, ma gli piacque tantissimo il riassunto che un ex funzionario del pci gli fece del capitolo 24°, la cosidetta accumulazione originaria, specialmente per la nota 200 laddove si fa riferimento a Lady Orkney.
Questo episodio mi dà da pensare” disse mentre si sistemava sul cranio un simil riporto ante trapianto “chissà che in prossimo futuro...”
Milady ottenne grosse assegnazioni di terre in Irlanda per i sui servigi che pare consistessero in foeda labiorum ministeria. Non traduco per perchè internet non ha fasce protette.
Certo ha avuto qualche difficoltà anche con i Grundrisse der Kritik der Politischen Ökonomie(4) ma Putin da ex KGB gli spiegò sbrigativamente che si trattava di quattro critiche al capitalismo che anche un cretino avrebbe potuto capire. E lui, infatti …
Comunque stare a Mosca gli piaceva moltissimo e ancor di più stare nella dacia e indossare il colbacco. Il colbacco lo faceva letteralmente impazzire dato che lo alzava di almeno 20 buoni centimetri. Che non è da poco.
E poi che dire delle notti passate all'addiaccio con il fuoco acceso e Putin che suona la balalaika a tracannare wodka? Un vero sballo comunista.
Queste sono cose che accadono solo nel mondo del socialismo reale. Mi raccomando non fartene accorgere” gli bisbigliava all'orecchio l'amico Vladimir che come lui soffre di problemi di bassezza.
Quando poi gli parlavano dello spettro che si aggira per l'Europa andava in sollucchero e subito pensava ad halloween e agli scherzi che avrebbe potuto fare travestito da fantasma proletario.
Non tutti si erano accorti di questo cambiamento ma la presenza di tanti ex comunisti ed ex potere operaio e magari anche qualche sospettato fiancheggiatore di brigate rosse nel suo entourage avrebbe dovuto far capire qualcosa.
Certo per sviare i sospetti si è messo attorno anche Gasparri, Cicchitto, La Russa e magari anche qualche sospettato per mafia, ma era solo per dissimulare. Come le cene del lunedì con Bossi e il suo trust di cervelli.
Il suo cuore batte a sinistra, ha sempre a sinistra.
Come quello di quasi tutti d'altronde.

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(1) Anno di grazia non significa che l'anno appartiene alla signora Grazia ma la traduzione della formula latina Anno Salutis. E' una espressione equivalente ad Anno Domini, perché per il cristianesimo la nascita di Gesù segnò l'inizio della salvezza. Per il Trota, parenti ed affini
(2) on e off line, sempre per quelli di cui alla nota 1 sta solo a significare pubblicato sul web o non
(3) Cornelia, quella dei Gracchi. Lei in realtà di figli ne ebbe 12, ma erano altri tempi.
(4) Lineamenti di critica dell'economia politica – Karl Marx- Friedric Engels – Editori Riuniti. Indico il titolo dell' opera non perché pensi che Bossi o qualcuno del suo cerchio magico sia in grado di leggerlo ma solo per metodo giornalistico. D'altra parte Borghezio, Pini, Calderoli e Maroni, per quel che dicono, fanno intendere che userebbero i due volumi solo come fermaporte.

lunedì 12 dicembre 2011

Fabrizio Ciccchitto, massone, Luigi Amicone, ciellino, strani amICI .

Prologo.
Fabrizio Cicchitto
Scrive Carlo Maria Cipolla (1) : “ E' mia ferma convinzione, sostenuta da anni di osservazioni e sperimentazioni, che gli uomini non sono uguali, che alcuni sono stupidi ed altri non lo sono, e che la differenza è determinata non da forze o fattori culturali ma dalle mene biologiche di una imperscrutabile Madre Natura. Uno è stupido allo stesso modo in cui un altro ha i capelli rossi; uno appartiene al gruppo degli stupidi come un altro appartiene ad un gruppo sanguigno. Insomma uno nasce stupido per volere imperscrutabile e insindacabile della Divina Provvidenza.”
Da cui la Seconda Legge Fondamentale della Stupidità Umana che recita:
                      “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente
da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona”

Il fatto
La trasmissione Piazza Pulita di giovedì 8 dicembre (2) , condotta al solito da Corrado Formigli ha avuto come tema cogente quello degli “intoccabili”. Per intenderci quelli che non erano compresi nelle lacrime della ministro Elsa Fornero: politici ed evasori.
Tra gli ospiti della puntata un po' di giornalisti: Gianluigi Nuzzi, ideatore-conduttore della trasmissione gli intoccabili, Antonio Sechi, direttore del Tempo, ormai una presenza costante per sostenere le posizioni del centro-destra facendo finta di essere capitato lì per caso, poi Peter Gomez del Fatto, Stefano Livadiotti de l'Espresso, Luigi Amicone fondatore e direttore del settimanale Tempi e una manciata di politici tra cui Giancarlo Pini, leghista, che berciava contro Barbato dell'idv perchè salta una seduta ogni cinque, che è come dire il 20% . Avercene di assenteisti di questo tipo visto che Umberto Bossi ha partecipato solo al 4,95% delle votazioni(3).
E poi c'era Cicchitto. Fabrizio Cicchitto.
Detto solo tra parentesi, lui è assente il 42% delle votazioni, che è il doppio di quello dell'idv.
Il prode Cicchitto era proprio in grande spolvero.
Innanzi tutto sfoggiava una nuova pettinatura, che gli fa il facciotto ancor più gommoso, con scrinatura laterale a sinistra. In omaggio al suo passato, di quando era socialista , di sinistra, della corrente di Riccardo Lombardi. Povero Lombardi.
Da che Berlusconi non è più presidente c'è aria di libertà anche nel pdl. Evviva la scrinatura libera.
Prima si è parlato dei politici che si vendono/si fanno comprare e qui l'onorevole Antonio Razzi, per intenderci quello che con Scilipoti ha salvato il governo Berlusconi il 14 dicembre 2010 ci ha raccontato quanto sia bello occuparsi degli affari propri infischiandosene del resto del Paese.
Antonio Razzi
Anzi, se ne è uscito con un perentorio “qui sono tutti malviventi”. Il signore sì che se ne intende, verrebbe da dire. E per meglio corroborare il concetto si è espresso a base di “razzi tua, razzi sua e razzi mia”.
Richiesto di commentare le immagini dichiara nell'ordine che: “ è un' operazione abbastanza indegna quella che avete fatto (ma come Cicchitto? Una operazione o è indegna o non è indegna. L'abbastanza indegna non esiste. Non è logico e ho anche qualche dubbio sull' italiano) non commento il turpiloquio” e a Nuzzi che lo incalza chiedendogli di condannare quanto visto risponde con “è un atto di assoluta inciviltà quello di andare con il registratore ,,,,”
E qui Nuzzi ribatte: “lei guarda il dito e non la luna.” La frase è di origine cinese ma affine alle leggi di Carlo Cipolla. Evviva.
Anche Nuzzi, che scrive per Libero è arrivato all'essenza del cicchittismo.
Certo che vivere da Cicchitto deve essere una vitaccia: obbligato, chissà poi perché, a negare l'evidenza. Sembra la versione in giacca e cravatta, con laurea in giurisprudenza, del Trota.
Er Trota de Ciociaria.
Infine chiude con un conosco Razzi ed è una persona assolutamente per bene. Questa non la direbbe neanche il Trota. E non perché è difficile da compitare.
La seconda parte della trasmissione è stata dedicata all'ICI e alla chiesa. E qui entra in gioco Luigi Amicone.
Luigi Amicone, da sempre in comunione e liberazione, è il fondatore e direttore del settimanale Tempi dal 1994.
Luigi Amicone - Comunione e Liberazione
Per intenderci Tempi fino all'ottobre 2009 viene distribuito con il giornale la qual cosa non gli ha impedito di incassare 259.495,52€ di finanziamento pubblico nel 2009 e altrettanti nel 2008 (4). Copie vendute? Boh.
Il tema quindi è l'ICI.
La domanda è: perchè la chiesa non paga.
Amicone, che tanto amicone non è, subito si infervora, dà del nazista a un radicale che, con un filmato, dimostra che la casa del clero di Milano non è adibita solo al clero. Si lancia in un discorso senza senso in cui dice testualmente: “il patrimonio della chiesa è un patrimonio di millenni che ha acquisito legalmente, non rubando e non facendo guerre. L' ha acquisito attraverso il popolo che ha dato alla chiesa che è una comunità. La prova che non è vero che la chiesa è straricca è che se andate a vedere quasi tutte le congregazioni stanno chiudendo le scuole...”
Pessimo giocatore di tresette Amicone, che risponde a coppe con bastone. In altre parole non sa rispondere, appropriatamente alle domande . E quindi si cicchittizza divagando.
La differenza tra lui e il Fabrizio er Trota sono le sue orecchie che diventano sempre più rosse. Cicchitto ha più esperienza.
La logica del ragionamento di Amicone, orecchie rosse, dice nella sostanza, che è giusto non pagare l'ICI perché la chiesa è impegnata nel sociale. Poi s'incarta su “Roma che è il luogo della corruzione”, dimenticando che lì a sede il Vaticano. Ops!
Perché la chiesa non è un'istituzione” Ops.Ops!
A questo punto interviene Cicchitto, massone, piduista, che si lancia a dar manforte all'Amicone: “se smontiamo il parlamento e la politica e poi smontiamo anche la chiesa cattolica in questa situazione di crisi io non so con quali macerie poi noi affrontiamo questo dramma...”
Riprende Amicone urlando come un pazzo e con le orecchie sempre più rosse
Lo stato italiano è in debito con la chiesa …. allora quella cresta serve per salvare qualcosa … l'egoismo distruttore … perché il problema non sono i costi della politica ma quello che la politica non ha fatto.” Ops.Ops.Ops!
Non è la stessa cosa?
E nuovamente si incarta in un ragionamento para-leghista impossibile da riportare. Povero Amicone.

Il finale
Cardinale Bagnasco

Mentre un ciellino, che fa ragionamenti ottusi e obnubilati, ha un incontro di amorosi sensi con un massone piduista, il cardinal Bagnasco più tranquillamente dice "Se ci sono punti della legge da rivedere o da discutere, non ci sono pregiudiziali da parte nostra".(5)
A essere più realisti del re, spesso, quasi sempre, si fa la figura dei peracottari.
Come hanno dimostrato Cicchitto e il cicchittizzato Amicone.
Alleluja


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(1) Allegro ma non troppo, Carlo Maria Cipolla, il Mulino. Carlo M. Cipolla è stato storico dell'economia, dal 1959 Full Professor all'Università di Berkeley e membro dell'accademia dei Lincei. Per saperne un po' di più si veda “Omaggio a Carlo Maria Cipolla” nel mese di agosto 2010 del Vicario

domenica 4 dicembre 2011

In circolazione c'è un nuovo Cristo: Luigi Verzé. Ma non è povero.

A don Luigi Verzé quando si tratta di difendersi la faccia tosta di certo non fa difetto ma la fantasia senz'altro sì. Per un presbitero nei guai il paragone con Cristo in croce, sputato, svillaneggiato e vilipeso è il minimo sindacale. Ci mancherebbe altro. Credo faccia parte dei primissimi rudimenti che s'apprendono in seminario.
E quindi il Verzé di cui sopra ha scritto: “ora so cosa significa essere con Cristo tempestato da insulti sulla croce...”(1)
Ma, che proprio quello che per eccellenza è stato definito il prete-manager, e qui la categoria dei manager potrebbe anche intentare una class-action con discrete possibilità di vittoria, si paragoni al Cristo proprio non ci sta.
Certo anche il Cristo aveva una certa passionaccia per la medicina e durante la sua breve carriera si è dato da fare in quasi tutte le specializzazione dalla otorinolaringoiatria alle malattie infettive, lebbra inclusa, dalla oftalmologia alla neurologia fino alla chirurgia plastica , quando Pietro perse la pazienza e staccò di netto un orecchio ad uno che era venuto ad arrestarlo (2).
Che si sappia Cristo non si occupò di odontoiatria e neppure di urologia che ai tempi nostri invece vanno per la maggiore. A quanto pare anche le malattie nei secoli vanno per moda. Curava con ingredienti naturali, un po' di saliva e qualche manciata di terra, e sopratutto non ricordo di aver letto che abbia chiesto rimborsi alle autorità dell'epoca.
Mentre invece il nostro don Luigi, che pare abbia anche frequentazioni pericolose con organizzazioni che appoggiano il termine di “don”, solo per renderlo più persuasivo s'intende, su coppole e lupare, di rimborsi ne ha chiesti parecchi. Qualche volta anche esagerando al punto da finire in tribunale. Che è un luogo assai frequentato dal nostro nuovo cristo, neanche fosse sempre periodo di saldi.
Già nel 1964 la Chiesa, che non sempre ha il palato fine per certe questioni, qualcosa aveva subdorato se, tramite la Curia Milanese, gli aveva comminato la proibizione di esercitare il Sacro Ministero e poi nel 1973, tanto per gradire, aggiunse una bella sospenzione a divinis. Oltre Tevere, si sa, hanno l'occhio lungo e soprattutto la capacità di saper aspettare. Purtroppo tacendo.
Nel 1976 anche il Tribunale di Milano si è accorto di qualcosa e così Luigi Verzé, da Illasi (provincia di Verona), si è beccato una condanna a 1 anno e quattro mesi per corruzione.
Inoltre viene incriminato per truffa aggravata nei confronti di Anna Bottero alla quale, pare-pare-pare, abbia sottratto un appartamento del valore di 30 milioni di lire. Nel marzo del  1977 Verzé è riconosciuto colpevole di «istigazione alla corruzione». Ma per lui, forse non tra i primi e senz'altro non l'ultimo, si apre una simpatica partita fatta di archiviazioni, rinvii a giudizio e, perchè no, anche prescrizioni che non si conclude mai e quindi non si arriva ad alcuna sentenza definitiva.
Bhè certo anche Cristo è stato condannato, ma per altri motivi e comunque ai suoi tempi i processi erano brevi e non si accettavano bolse lungaggini. Se i Ghedini esistevano certo pare non avessero molta fortuna.
Di lì in avanti è stato un crescendo.
Nel 1978 Marco Pannella, Emma Bonino e Adele Faccio presentano una interpellanza (3) per sapere “quali iniziative intendano prendere per impedire che il danaro pubblico finisca ancora una volta nelle mani di loschi gruppi di potere clericali che lo utilizzano per attività speculative e clientelari, sulla pelle degli ammalati”. Si riferivano, quarda la casualità, al San Raffaele e anche a “don” Luigi Verzé.
Poi, saltando d'un balzo alcuni anni, giusto per farla breve e non perchè siano trascorsi tranquilli, si arriva al 1997 con il caso “puntura facile”. Con soli 12 milioni, bruscoli per chi era solito chiedere miliardi alla regione Lombardia, il don Luigi prometteva la liberazione dalla droga. Ovviamente nella terapia non c'era nulla di miracoloso e scienziati seri come Emilio Sternieri, Massimo Barra, Silvio Garattini, Gianluigi Gessa /4) ebbero qualcosa a che ridire (5).
E quindi nel 1999 è la volta dei ricoveri truccati e alcuni primari delle varie divisioni visitano le patrie galere (6).
E quindi, andando a volo d'uccello, si passa per i ricoveri truffa del 2006 e del 2008 (7) e si arriva ai giorni nostri quando a luglio il signor Mario Cal, che poi è il numero due del San Raffaele, si fa saltare le cervella lasciando un biglietto che recita:”pago per colpe non mie”(8).
In Italia non c'è come morire per diventare santi o responsabili di tutti i mali del mondo. Inclusa la presenza in parlamento di Scilipoti.
Quindi il novello cristo nel dire che si assume tutte le responsabilità così, senza parere, le scarica sul morto che accusa di averlo obbligato a tutte le follie ivi incluse quelle di investire in strampalate imprese qua e là per il mondo.o quella di acquistare aerei per muoversi con facilità e, guarda caso, senza passare per fastidiosi controlli. Ohibò.
Mentre l'altro Cristo, quello vero, si spostava a piedi e qualche volta, ma rara, sul dorso di un asinello. (9)
E per finire che c'è di meglio che offrirsi quale agnello sacrificale, come quell'altro, direte voi.
No, non così. Il nostro si offre al più rassicurante “giudizio di tutti, dei signori pubblici ministeri, del consiglio di amministrazione e dell'opinione pubblica.” solo perchè sa di farla franca.
Infatti anche se giudicato e, per purissimo caso, trovato colpevole di bancarotta fraudolenta non gli toccherebbe alcuna vera pena. A causa dell'età forse gli arresti domiciliari e nulla più.
Se proprio proprio Luigi Verzé vuol ritrovare nel libro sacro della chiesa elementi di somiglianza col suo caso potrà con facilità scoprire di essere più vicino a chi come lui gestiva denari: l'Iscariota.
E poi diciamocelo chiaro aborriamo il paragone perchè se dopo tre giorni dalla dipartita ce lo trovassimo di nuovo tra i piedi sarebbe una vera iattura.

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(1) La Repubblica 02 dicembre 2011
(2) otorinolaringoiatria = Marco, 7, 31-37; malattie infettive=Luca, 17, 11-19; oftalmologia=Giovanni 9, 17-7; neurologia=Matteo 9, 1-8; chirurgia plastica=Giovanni 18, 1-18
(3) Atti Parlamentari – Camera dei Deputati , seduta del 4 aprile 1978, pp 14752-3. Era il IV governo Andreotti (DC), Tina Anselmi(DC) ministro della Sanità e Mario Pedini (DC) ministro della Pubblica Istruzione
(4)All'epoca: Emilio Sternieri, direttore del Centro universitario di tossicologia di Modena, e Massimo Barra, responsabile della comunita' "Villa Maraini" di Roma, il professor Silvio Garattini, direttore dell'istituto di ricerca "Mario Negri" e membro della Cuf, GianLuigi Gessa psicofarmacologo dell'Universita' di Cagliari e autore della relazione della Cuf.
(5) Corsera 4 gennaio 1997
(6) Corsera 15 febbraio 1999
(7) Corsera 8 marzo 2006 e 5 giugno 2008
(8) Sole 24Ore 18 luglio 2011
(9) Giovanni 12, 14-15


giovedì 1 dicembre 2011

Questa volta non c'è nulla da ridere. Concita De Gregorio racconta in quattro episodi la pochezza dei dirigenti del PD



Quanto è diversa Concita De Gregorio da Nanni Moretti?
Domanda satirico-provocatorio-dadaista.
“Ma va là - direbbe Nicolò Ghedini.che è un fine osservatore – le differenze sono evidenti”
Facile a dirsi ma più difficle a provarsi.
Quindi saltiamo i fatti evidenti ed ovvi. Lui che è del 1953 ha 10 anni più di lei, classe 1963.
Lui è nato a Brunico (Bruneck in tedesco e Bornech in ladino),ridente cittadina che se ne sta al calduccio sottto l'ala protettiva della provincia autonoma di Bolzano (Bozen in tedesco e Balsan in ladino). La vulgata vuole che sia nato lì per caso, la famiglia era in vacanza.
Comunque è un dato di fatto che non ha la flemma austrungara e neppure quella romana e quindi è un isterico pasticcio. Lei invece è pisana (quindi meglio avere un morto in casa piuttosto che lei alla porta) e dalla placida toscana si è trasferita senza difficoltà nella molle capitale.
Lui ha la barba e lei invece no, Lei rimedia comunque con quattro figli e lui uno solo.
Uno è smilzo (l'isteria) l'altra tende ad una rassicurante pinguedine.
Eh già, la differenza tra i due gira intorno all'aggettivo (o participio presente) “rassicurante”. Concita è rassicurante e dà sempre l'impressione di essere chiara e trasparente. Anche quando non lo è.
Nanni, che non mi è molto simpatico, riesce ad agitarti anche quando ti chiede di passargli il salino. Le verità dette da lui diventano dirompenti anche quando sono evidentemente banali o banalmente evidenti.
Dove? Come? Quando? Perché?
Semplice.
Concita torna a Pisa e ci racconta come un film a episodi (neanche fosse Dino Risi, che proprio nel 1963, oh caso, girava i Mostri) di quale sofferenze abbia patito durante i tre anni di direzione de L'Unità
.Primo episodio, il dialogo, purtroppo serio, tra la direttrice de L'Unità e un altissssssimisssimo dirigente del PD.
- Perchè non sosteniamo Emma Bonino nella corsa alla presidenza della regione Lazio (marzo 2010)
- A noi questa volta nel Lazio ci conviene perdere .- Perché
- Siccome Renata Polverini è una candidata di Fini ed è l'unica sua candidata in questa tornata elettorale la sua vittoria rafforza Fini all'interno della sua posizione critica dentro il centro destra e quindi lo può convincere a sganciarsi da Berlusconi perché così si creerebbe il terzo polo con Casini e noi avendo perso ed sessendo arrivati circa al 20% dei consensi avremo le mani libere per allearci con Fini e con Casini e andare finalmente al governo.
- Ma gli elettori ti seguono in questo sofisticatissimo disegno o scompaiono del tutto dalla faccia della terra. Quando dovrai spiegare agli elettori che l'obiettivo intermedio è perdere e finale di allearsi con Fini non tutti saranno d'accordo.
- Non saremo noi a fare questa operazione ci sarà la crisi economica.

Secondo episodio, il dialogo, purtroppo serio tra la direttrice de L'Unità e il segretario del PD
- Vorremmo sapere perché il Partito Democratico non appoggia la manifestazione del popolo viola
- Perché non l'abbiamo indetta noi
- Dato che non Mi sento da dare questa risposta ai lettori che ci scrivono facciamo così: pubblico la lettera e voi date la risposta. Anche Berlinguer lo faceva. Prendeva una lettera e rispondeva.
- No. Però questa lettera come è arrivata?
- In che senso?
- E' una lettera di carta
- No, non è una lettera di carta è una mail
- Ah no. Quelli che mandano le mail non vanno a votare
- In che senso
- Tutto questo popolo che va su internet che protestano, raccolgono le firme e mandano le mail, poi al momento di votare si astengono.

Terzo episodio, altro dialogo, sempre purtroppo serio, con il segretario (pare di capire),che ha  per oggetto la manifestazione degli studenti, quella dlle copertine dei libri
- Copriamo la manifestazione degli studenti ma copriamola sostenendola
- No, gli studenti no, fanno sempre quella cosa lì, ricorrente, a novembre, occupano tanto poi non risolvono è una cosa un po' stagionale
- Sarà una protesta stagionale però volevos egnalare che ci sono gli operai sulle gru, i lavoratori dello spettacolo che occupano il teatro Valle, c'è stata la manifestazione delle donne, ci sono i referendum in cammino
- I referendum tanto si perdono di sicuro (come in effett,i ndr)
- Va bene i referendum li perdiamo di sicuro però gli studenti andiamo per lo meno a sentire cosa dicono
- No, molti di loro sono minorenni e non vanno a votare e i maggiorenni sono strumentalizzati dai black-block. (la manifestazione fu pacifica e senza incidenti. I black.block di solito non vanno alle manifestazioni degli studenti, ndr)

- Quarto episodio,l'ultima battaglia, quella contro la corruzione
- Facciamo una campagna per la diminuzione degli stipendi e per l'abolizione dei vitalizi e facciamo una campagna per la trasparenza perché l'aula di Montecitorio è un posto di corruzione, un suk. C'era Verdini che girava con i soldi che gli uscivano dalle tasche e lo dicevano e se ne vantavano e spiegavano “a questo gli ho estinto il mutuo, q eusto gli ho comprato la macchina....”. Un giorno abbiamo fatto una copertina con un titolo che diceva “basta con la corruzione, riscriviamo la legger elettorale, le primarie di collegio ecc...”. E' arrivata una lettera al giornale firmata da cento parlamentari che diceva che il giornale (l'Unità) gettava discredito sulle istituzioni. Erano cento, cento parlamentari di centro sinistra.

Dino Risi, nel 1963, per descrivere i mostri della sua epoca ebbe bisogno di 20 episodi a Concita De Gregorio ne sono bastati quattro*.
Certo sarebbe bello conoscere i nomi di quei cento,cialtronazzi non fosse altro che per non votarli più.
In fondo se hanno avuto l'ardire di firmare uan lettera inviata ad un giornale avrebbero senz'altro apprezzato vedere il loro nome pubblicato. D'altra parte ben sappiamo che, tanto per fare un esempio, i coniugi Fassino, (lei è Anna Maria Serafini) mano nella mano tutte le mattine, per anni, se ne andavo al parlamento e a fine mese …
Arrivano con le pezze al sedere e se ne vanno milionari.
Questo non è tafazzismo è voglia di cambiamento e possibilmente di vittoria. 

D'altra parte è storia vecchia, già il 2 febbraio 2002, Nanni Moretti** indicando i dirigenti dell'Ulivo, tutti i dirigenti, ebbe a dire: “con questi dirigenti nn vinceremo mai”
Mai frase fu più attuale.



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**http://youtu.be/LZ-J3eaHEO0